E quando il colore si trasforma in attimo per inseguire il divenire, il suo ritmo rimane morbido, come se dovesse continuare un ordine compositivo soprannaturale, forse, perché espressione di una coscienza dove il reale non è acquisizione, ma progetto di “Memorie arcane” e “Influssi celesti”. Opere dove la percezione si lascia andare nella trasformazione della materia, che muta e si rigenera, attraverso quel colore capace di creare luoghi privi di realtà oggettiva, dove tinte e gradazioni risultano sempre armoniche. Che siano fredde, calde, chiare o scure,non perdono mai quella luminosità generata da un animo che non si scoraggia, e va oltre: si interroga, medita, e ascolta il “Custodito nel cuore”.
Quando tutto sembra al posto giusto, come in un puzzle compiuto, anche l’ignoto non fa paura. Non siamo noi a volare sopra ogni cosa per estraniarci dalle distopia del mondo, è il mondo che scorda l'effimera del suo essere. Così che il colore, ricerca il suo essere materia in un’atmosfera di quiete interiore, che annulla le configurazioni mentali degli spazi codificati, che creano sicurezza ma non sanno concedere. Come se avesse la facoltà di animarsi, espandersi, assottigliarsi o ridursi ma senza mai esaurirsi; al pari di una fiammella che si allunga, si contorce e si dilata,per cercare nel nuovo spazio l’ossigeno vitale. Uno spazio creato dalle tonalità di colore che diffondono la loro recondita e impalpabile energia, attraverso le vibrazioni dei riflessi che giungono ora smorzate e timide, ora euforiche e piene di vita, ma sempre, nella continuità della passione di uno stato d’animo.
Pensiero e colore, trovano la dimensione che li tiene uniti, in un luogo invisibile dove mente e materia si dissolvono, per allontanare il seme della rassegnazione. Un dialogo continuo tra il reale e lo spirituale, attraverso una poetica che scende in fondo al cuore lentamente,senza fare rumore, come a voler perpetuare la vita in eterno. E crea la stessa e strana vertigine, che accompagna la sensazione di eternità, quando, alzando lo sguardo al cielo, si segue la caduta dei fiocchi di neve, con l’intento di trovarne il “Punto d’origine”. Come se l’esserci, o meno, non avesse nessuna importanza, così come tutto ha valore, poiché la realtà è anche proiezione, ovvero, segno, immagine, testimonianza. E si consumano quegli attimi di magia, per poi ridestarsi con l’unica e vera illusione, che ha il potere di renderci leggeri quanto la neve stessa. La possibilità di trovare degli “Orizzonti di intesa” con quel reale che, come le stagioni, nasce e fiorisce per poi sfiorire e morire. “In un tempo sospeso” attraverso “Lo spiraglio dello spirito”,nelle “Emozioni ritrovate” “Tra il respiro e la memoria”.
Mariangela Ruzza